Posts written by Shin .

Non t'è piaciuto solo per la virata anti-romance, tié

Anche per me come per Boh! questo è un numero interessante*, da notare come gli autori giochino su alcune peculiarità del comportamento nipponico, la nuova coprotagonista guarda negli occhi il protagonista mentre parlano, è un comportamento non consono nella terra del Sol Levante.

* che come insegna il noto regista/attore Peter Brook era il modo con cui i critici sovietici commentavano tutto quello che non riuscivano a capire un modo per mettere le mani avanti, ecco.

Ovvio l'ho letto, anche se Nihei è solo scrittore, val bene una messa ! (cit.)

Pescando nella sospensione della realtà...

C'è una possibilità scientifica, quella non è neve di acqua, ma ghiaccio di azoto e metano (come Plutone, tiè), in effetti uno dei due mondi è irrespirabile.

L'altra ragione è antropologica, per sopravvivere a temperature siderali e mantenere uno stile di vita "moderno" ( la quantità di acqua necessaria per l'uomo è infinitesimamente inferiore rispetto a quella per mantenere le industrie) ci sarebbe bisogno di collaborazione tra più popoli (è il cane che si morde la coda, ci vuole acqua per far funzionare le industrie che producono acqua dal ghiaccio !! ma essendo le temperature proibitive vien da sé delle enormi difficoltà per far funzionare la filiera...)

L'umanità tende sempre alla soluzione più semplice ed egoistica, che consiste nella sopravvivenza dell'uno sulla pelle di altri, quindi addio collaborazione e via alla guerra per le falde di acqua facilmente raggiungibili.

Edited by Shin . - 5/2/2024, 21:04

Ecco, cosa significa fargli prendere polvere sullo scaffale !! Nemmeno più le copertine vedi.

Stiamo parlando di Akira.

Ebbene Hirata è l'autore del logo del fumetto/anime di Katsuhiro Otomo.

Vabbeh, mi eclisso che è meglio

Se cominci a leggerlo. Non ti prendo più in giro, ecco.

Promesso. Giurin giuretto.

Le opere di Hirata hanno un vantaggio rispetto a quelle di Koike/Gojima, una maggior attenzione al realismo storico, il che consiste nel tratteggiare i samurai in una complessità che tende a smitizzarli. Koike/Gojima sono più attenti al lato finzione, costruendo personaggi fortemente empatici, Hirata ha nell'ambientazione storico/sociale il suo vero atout vincente, situazione che mostra i limiti di una società che si era erta nella cristallizzazione delle caste e nel posizionare i samurai ai vertici "effettivi" della piramide.

Con un grosso problema, con la fine del periodo delle guerre, c'erano pochi posti al potere e troppi samurai...

Poi, vabbè, Hirata era un grandissimo calligrafo (forse su youtube si possono ancora vedere le sue performance al festival di Angoulême...) quindi è famoso anche per questo logo.




Che tantoBoh! nemmeno sa che significa, sigh.

Non farei tantissimo lo sborone...

Cioè, tu hai l'immortale ancora da leggere.

Ma il suo thread non è ancora uppato.

Onestamente, "nella prossima vita non voglio conoscerti"

Cold lonely death vale un tentativo
Tank chair, se hai soldi in eccesso.

Perché ovviamente vuoi vedere come il romanzo di Ranpo Edogawa sia stato adattato

Potrei ritentare con Leviathan, saltai l'edizione francese.

Mah, la domanda su Osaka avrebbe avuto del senso, se invece di dirgli che la ripeteva spesso nei suoi manga, cosa che in effetti non accade, si sarebbe concentrata sull'importanza che questo evento ha avuto per la crescita di una certa generazione di mangaka, tra i quali va annoverato Urasawa.

In estrema sintesi: Le olimpiadi di Tokyo dimostrarono che i Giapponesi potevano eguagliare il "mondo occidentale", l'expo di Osaka dimostrò che i giapponesi potevano creare cose che gli "occidentali" desideravano (nel 2025 peraltro si rifarà una nuova esposizione universale ad Osaka...).

Certo sarebbe stato anche interessante domandargli di Otomo e della sua influenza, cura dei dettagli e realismo (Fireball, Domu) ma sarebbe stato fuori dalle regole (autore vivente e di un'altra casa editrice). Che mondo triste.

Il finale sarà concettualmente diverso da quello che uno si aspetta. Senza l'Abe no Kaii la serie avrebbe perso della sua poliedricità, inaridendosi intorno a due figure apparentemente simili e senza far comprendere dove si trova la vera differenza tra Itto e Retsudo, ebbene sì Itto ha qualcosa dell'Abe no kaii: l'umanità, (ovviamente circostanziamo il termine in base al contesto ambientale...:P)

È strano parlando di Otomo, perché si potrebbe dire che quasi tutte le sue opere antecedenti siano un test per Akira. Akira è stato il risultato di un lungo percorso artistico, e come tutte le opere che sono il risultato di un percorso non hanno nemmeno un solo risultato, ma più sfaccettature (anime e manga) che possono anche continuare a subire modifiche e correzioni.

Domu ha una peculiarità visiva, essendo ambientato principalmente in un gigantesco condominio, si viene abbacinati dalla fantastica cura dei particolari del mastodontico condominio. Un contrasto tra la sua artificialità ed il gigantismo con la fragilità e l'irregolarità della protagonista infantile.

Bello, molto bello.

Ma quello è Spaced !!!

Però adoro il disegno di Furuya, quello sì.

Qualche genere specifico, o ne apprezzi una buona varietà?