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In attesa della Lucca ‘23, in cui si spera venga annunciato qualcosa di nuovo/vecchio (tipo Detonation Island, per dire…), la Planet spara l’ultima cartuccia che aveva di Tsutomu Takahashi, tirando fuori tutti e sei i numeri contemporaneamente di Black-Box, manga pugilistico serializzato su Afternoon di Kodansha ormai otto anni orsono. La storia inizia con un’intervista da parte della giornalista Kimura, della rivista Hotshot, a Ryoga Ishida, ragazzo che si sta avviando alla carriera pugilistica. L’intento della donna però non è quello di intervistare un astro nascente, bensì quello di “scavare nel torbido” poiché membro della cosiddetta “Murder family”: sia il padre che il fratello sono in carcere accusati di omicidio. Il ragazzo però sembra snobbare l’intervista, visto che ha bene in mente il suo obiettivo, che è quello ovviamente di far carriera nell’ambito della boxe. Vede solo quello e null’altro. Inizia così il suo percorso nel professionismo, seguito sempre dalla rivista Hotshot, e da Kimura in particolare, che nota come le abilità del ragazzo siano ben superiori alla media di quelli al suo livello, e Ryoga lo dimostrerà ben presto nei due incontri del volume. Ad aiutarlo, oltre al suo allenatore Kuro, ci sarà anche suo padre, che dal carcere lo indirizzerà sui passi da seguire per sfondare nel pugilato. Vado dritto al punto: è un numero che mi è piaciuto! Il sensei non si perde in fronzoli e va dritto al punto, dandoci le informazioni necessarie ed essenziali per poter fruire al meglio la sua storia, ed inserendo ovviamente dei temi che sicuramente verranno sviluppati in modo parallelo nei volumi a venire: in primis ovviamente quello relativo al padre e al fratello, ma di sicuro anche il rapporto con la giornalista subirà un’evoluzione. Molto interessante, ça va sans dire, la figura di Ryoga che mi ha ricordato abbastanza quella di Joe Yabuki, un agglomerato di serietà distaccata e rabbia focalizzato solo sulla boxe e null’altro. Potrebbe rappresentarne una sua versione moderna, vediamo come verrà sviluppato dall’autore. E’ un primo numero che vola via abbastanza velocemente, sono rimasto letteralmente ammaliato dalle pagine e dall’andamento abbastanza veloce (anche perché ci sono molte scene di azione), e getta delle basi molto interessanti per lo sviluppo dei personaggi e della storia, che ha comunque la sua giusta dose di elementi da svelare, soprattutto per quel che riguarda la famiglia del protagonista.
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