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Letto tutto d’un fiato questo primo volume e, al netto della traduzione letterale di dubbio gusto, mi è piaciuto tantissimo. Non abbiamo una trama orizzontale di fondo, semplicemente facciamo la conoscenza di Alfa, robot dalle fattezze di una giovane locandiera (o barista, dovrei dire), che vive da sola in un angolo non precisato non troppo distante da Yokohama, e gestisce un Café, attendendo il ritorno del suo proprietario (che in italiano hanno reso come Capo). Farà presto la conoscenza di un vecchietto che gestisce un distributore di benzina vicino il Café, e del suo nipotino, Takahiro. Questi i due personaggi più ricorrenti del volume.
Senza entrare troppo nel dettaglio dei singoli capitoli, quest’opera è quanto di più slice of life io abbia mai letto. Talvolta assistiamo alle scene dal punto di vista dei secondari, più spesso da quello di Alfa stessa, alle prese con le sue giornate relativamente indaffarate e la conoscenza sempre maggiore del mondo che la circonda. Un mondo che lei stessa descrive come crepuscolare, dato che il livello del mare si è alzato talmente tanto da sommergere parte del mondo, città costiere comprese (la nuova Yokohama si erge sulle colline). Questo primo volume (ma non fatico a credere che sarà così per tutti e 14) è permeato da una sensazione di pace e relax, di nostalgia quasi (argomento cardine di alcuni capitoli, e secondo me anche di futuri), che si trasferisce per osmosi al lettore, se ci si lascia cullare e trasportare dalla lettura leggera e veloce. Al momento non ci sono grandi lezioni di vita o morali, semplicemente assistiamo alla vita di questo robot e del mondo e i personaggi che gli ruotano attorno, mentre impara a conoscere meglio persino su se stessa (cercando di superare i propri limiti, in quanto non riesce a ingerire proteine animali, per dirne una). Quasi fosse un percorso di umanizzazione.
Se proprio devo muovere una critica, e non penso sia dovuta alla traduzione, è che nel primo capitolo la sospensione dell’incredulità si prende una grossa libertà. Quando Alfa si ferma a fare benzina mi pare assurdo che conosca per la prima volta il vecchio benzinaio, soprattutto perché durante il volume la vediamo spesso andare in giro in motorino, e da un dialogo con il nipote del vecchio sappiamo che lei è lì da MOLTO tempo…possibile che non si fossero mai conosciuti prima?!? E ancora più assurdo, il vecchietto la prende talmente a cuore da trattarla subito come una nipote.
Trattandosi dell’incipit si soprassiede facilmente, ma fa storcere il naso pensare che un essere immortale presente da un bel po’ sul pianeta non conosca praticamente nessuno fino ad inizio manga.😅
Dal punto di vista grafico il disegno è molto essenziale, a tratti grezzo e spartano, a tratti molto dettagliato (soprattutto nelle splash page con i paesaggi). Dopotutto resta pur sempre un’opera di inizio anni 90 e si vede. Ma ha un fascino senza tempo che ho adorato.
Edizione, traduzione a parte, ottima, con una stampa buonissima (niente neri super carichi), carta bianca, rilegatura abbastanza flessibile e sovraccoperta in cartoncino. Prime pagine con illustrazioni a colori.
Voto: 8,5
Edited by PukkaNaraku - 18/2/2023, 21:12
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