Spaccio Musica & Fumetti

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view post Posted on 8/6/2023, 16:11
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Lettore raffinato in attesa di pensionamento...

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CITAZIONE (Django Spaced @ 3/6/2023, 01:28) 
hRjKEeZ

Ghost / Phantomime (2023)

I Ghost gli ho visti in concerto il 29 maggio a Milano...sono stati bravissimi :punk:
Hanno fatto la cover " Jesus He Knows Me (Genesis)" da Phantomime.

Ad impreziosire la serata i Death SS con uno show senza compromessi :punk: :punk:
 
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view post Posted on 8/6/2023, 20:36
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¡Que viva México!

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Grande Taglia! :D Ma suonano tutto il tempo con quegli scafandri in testa?!?
 
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view post Posted on 9/6/2023, 07:59
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Lettore raffinato in attesa di pensionamento...

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Sì, gli 8 Namelass Ghoul suonano scafandrati tutto il concerto, dei veri eroi :hero: . Sono veramente bravissimi canzoni perfette.
Il Papa si cambia d'abito in continuazione, tra giacche di paillettes, paramenti sacri e ali da pipistrello ce ne ha fatte vedere per tutto i gusti.
 
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view post Posted on 25/7/2023, 22:42
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¡Que viva México!

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EsLDbX4

Ri8epDS

Public Service Broadcasting / The Race For Space (2015)
Public Service Broadcasting / Bright Magic (2021)

I Public Service Broadcasting sono un gruppo britannico attivo da una decina di anni, nato dall'intuizione di un multistrumentista noto col nome d'arte di J. Willgoose.
L'intuizione era la seguente: usare, come dice il nome stesso, pezzi di audio di vecchi documentari della BBC, o altri enti televisivi, come base di testo su cui sonorizzare dei brani, quasi una colonna sonora a programma. Ovviamente l'idea si è espansa, arrivando a concept album come il succitato "The Race For Space" che narra la corsa allo spazio degli anni '60 fra russi e americani, culminata con lo sbarco sulla Luna. Qui sono stati usati files audio degli astronauti come dei capcom, con tracce che toccano i momenti salienti: da quelli dedicati a Gagarin, allo Sputnik, a Valentina (Tereshkova, la prima donna nello spazio), al disastro dell'Apollo 1 fino allo sbarco dell'11.
In The Other Side (prima orbita umana attorno alla Luna) c'è pure la chicca dell'interruzione della musica quando la navetta perde i contatti con la Terra, schermata dalla faccia nascosta.
La musica dei PSB è sostanzialmente un post-rock-elettronico con molte sfaccettature che passano da score cinematografici fino a remix dance.







E i mutamenti ci portano fino a Bright Magic, in cui si perde quasi del tutto l'idea dei files audio in favore di voci reali e campionamenti, ma non quella di "film audio", il disco è infatti dedicato totalmente a Berlino e alla sua scena culturale. E' inevitabile che, date le ispirazioni del gruppo, si arrivi a sonorità che ricordano il Krautrock e la musica elettronica-sperimentale-sinfonica tedesca degli anni '80, dai Kraftwerk a Karlheinz Stockhausen, dai Tangerine Dream agli Einstürzende Neubauten (c'è pure Blixa Bargeld come ospite).
Il disco è un mezzo capolavoro, colpevole solo di non durare il doppio...





 
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view post Posted on 30/8/2023, 23:27
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gapT1o6

Birdy / Portraits (2023)

In questo torrido agosto, due anni dopo il bellissimo Young Heart , giunge il nuovo album di Jasmine Van Den Bogaerde. Devo dire, dopo ripetuti ascolti, di trovarlo altrettanto riuscito, anche se abbastanza - e forse giustamente - di diverso approccio musicale. Lei è una cantautrice abituata a comporre "voce & pianoforte", è pieno di suoi video con questo approccio unplugged, spesso etereo e malinconico, che usa in set meno impegnativi di tour con una band completa.
Portraits, invece, vira verso un sound pop-sintetico che talvolta richiama gli anni '80, altre idee originali che ruotano attorno alla voce, ma sempre mette in luce la sua abilità nell'evitare brani tappabuchi per arrivare agli 11 della scaletta. Ce n'è pure uno (Ruins I / Ruins II) in due versioni diametralmente opposte ma partite dallo stesso spunto iniziale. Fa un po' eccezione, in questo contesto, la struggente ballata Your Arms, la richiama le sue atmosfere più rarefatte.








www.youtube.com/@birdy/videos
 
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view post Posted on 12/10/2023, 00:15
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Steven Wilson / The Harmony Codex (2023)

Il settimo album solista del geniale polistrumentista inglese è l'ennesimo cambio di scena nella sua palette sonora. Associato formalmente al prog rock per il ruolo preponderante della sua creatura più famosa (Porcupine Tree), viene spesso dimenticata la sua poliedrica produzione che ha sempre spaziato dal pop all'elettronica per finire alla sperimentazione.
Questo Harmony Codex, però, è ancora qualcosa di diverso dal realizzare un disco abbinabile a uno stile musicale fra quelli già battuti. Nel senso... contiene TUTTI gli stili già battuti :lol:
I brani infatti sono molto diversi fra loro, alcuni più semplici altri ostici, accomunati tuttavia da un senso "cinematografico", di star assistendo a una specie di film pop-psichedelico messo in musica.
Specie "vedendo" la title track, un cortometraggio che potrei intitolare Blade Runner London, per quanto richiami distopici scenari metropolitani, con tanto di monologo della moglie Rotem che... le lacrime nella pioggia le ricorda. 10 minuti di arpeggiatori di Prophet e Moog.
Per il resto, fra la iniziale Inclination (con il guru del nu-jazz scandinavo Nils Petter Molvaer) e la quasi conclusiva Actual Brutal Facts che fa un po' Nine Inch Nails, c'è un album molto bello, difficile e sicuramente controverso fer tanti "fan" monomaniaci, con la solita produzione e registrazione mirabile. Come chitarrista solista torna dopo anni Nico Tsonev col suo stile vagamente dissonante, e quindi perfettamente in tema.





 
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view post Posted on 3/12/2023, 20:57
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Earthside / Let The Truth Speak (2023)

Dopo otto anni, nuovo disco dei "cinematic rocker" americani Earthside, un quartetto di musicisti che si appoggia a cantanti ospiti nei brani... ehm, cantati. Il loro è un mix fra un progressive metal ritmico e variegato, con sonorità da colonna sonora, specie nelle parti strumentali. Un mix fra Haken e Hans Zimmer, via...
Alla voce si va da gente famosa come Daniel Tompkins alla brava ma sconosciuta Keturah Johnson.
Il disco è molto lungo e raccogli anche un paio di tracce uscite nel tempo come singolo. Tutto bello a parte un paio di riempitivi, per altro fra i più brevi, di solito si viaggia sui 10 minuti di brano.
Traccia preferita: The Lesser Devil.





 
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view post Posted on 27/12/2023, 22:57
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Peter Gabriel - i/o (2023)

Esce finalmente in forma fisica questo nuovo album di Peter Gabriel, in gestazione da tempo immemore e con le varie canzoni proposte nell'ultimo anno una per plenilunio. Abbastanza ovviamente, il disco ne contiene 12, anche se in doppio (anzi triplo) formato, un bright side mix, che sarebbe la "versione standard", un dark side mix con diversi arrangiamenti, e un in/side mix in multicanale.

Devo ammettere che questo modo di proporsi non mi ha entusiasmato, i vari brani, nel corso del tempo, li ho ascoltati ma non mi sembravano nulla che non fosse già sentito. Conta anche il fatto che fra i primissimi, vi erano anche i due che non riesco a farmi piacere, Playing for Time e So Much, perché amplificano troppo una certa "omelia ballad" retorica, in cui talvolta Gabriel eccede nel suo voler proporre una world music con afflato spirituale. E' strano, perché non sono neanche le più "soulful" presenti, laddove trovo invece straordinarie Love Can Heal e la conclusiva Live and Let Live.

Chi è Peter Gabriel? Penso lo conoscano tutti, ma in soldoni è una una delle tre "ramificazioni" che si crearono dalla dissoluzione dei Genesis, a metà anni '70, dopo il periodo in cui scolpirono alcuni dei più grandi capolavori della storia prog rock.
Gabriel intraprese una carriera solista, virando verso un art rock contaminato da influenze etniche; i Genesis versione trio, sotto la guida di Phil Collins, divennero la famosa macchina pop che conosciamo - se vogliamo commerciale, ma sempre con perizia artistica; mentre Steve Hackett ancora oggi tiene alto il vessillo musicale prog delle origini.

Questo i/o, che dicevo non mi stava convincendo nella sua forma... a brandelli, l'ho assolutamente rivalutato nell'ascolto complessivo, dove le varie sonorità riescono ad fondersi e completarsi in un crescendo musicale eccellente. Anzi, le tracce meno strombazzate, quelle della seconda parte, sono per me addirittura le migliori.
Come produzione e registrazione siamo su livelli elevati, specie la sezione ritmica dei fidatissimi Manu Katché alla batteria e Tony Levin al basso è resa in modo spettacolare.
Di certo una delle vette discografiche dell'anno.





 
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217 replies since 1/11/2018, 23:18   5026 views
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