Spaccio Musica & Fumetti

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view post Posted on 25/2/2023, 01:21
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¡Que viva México!

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N35bSCa

Riverside / ID.Entity (2023)

A cinque anni dal precedente album, tornano i polacchi Riverside con questo nuovo lavoro che li vede in ottima forma. Guidati dal poliedrico bassista e cantante Mariusz Duda (attivo anche come solista e col progetto alternativo Lunatic Soul), i Riverside interpretano un progressive-rock moderno e sfaccettato, dai confini metal (alla Porcupine Tree dell'amico SW) a una certa elettronica (Eye Of The Soundscape).
In ID.Entity si interrogano sul presente, mentre la musica scorre propulsa dalla ritmica del basso di Duda, con idee interessanti, melodie e sprazzi strumentali che culminano nella lunga The Place Where I Belong.





 
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view post Posted on 6/3/2023, 00:30
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FIOH1WS

Caroline Polachek / Desire, I want to turn into you (2023)

Caroline Polachek è al suo secondo disco a proprio nome (dopo il precedente e quasi altrettanto riuscito Pang del 2019), ma non è certo l'ultima arrivata. Fa musica da circa una ventina di anni, sia con innumerevoli collaborazioni, sia con gli ora disciolti Chairlift, sia usando alter ego quasi improbabili (Ramona Lisa, CEP).
Dopo aver frullato tutte queste esperienze, qui sembra voler quasi distillare il significato di Art-Pop contemporaneo, miscelando sapientemente una struttura melodica "popolare" con sonorità moderne e artisticamente più ricercate.
Il risultato è estremamente riuscito, uno dei migliori di questo inizio 2023, sono rimaste pure fuori un paio di b-sides che mi son parse notevoli (ancorché forse troppo alternative).
Da notare un paio di cose: la prima il suo utilizzo della voce molto "modulato", ma senza l'utilizzo di Autotune o plugin simili a manetta; la seconda la sua passione evidente per Kate Bush, che fa capolino in certe sonorità e nell'eccentrica coreografia di alcuni video.





 
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view post Posted on 9/3/2023, 01:48
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MTxQUnL

Devin Townsend / Lightwork (2022)

A tre anni (e una pandemia) dal magniloquente Empath, giunge il nuovo album di Devin Townsend.
Non che il canadese sia stato inattivo, anzi, nel lockdown è stato uno dei musicisti più attivi nel sovvertire col potere della musica la tristezza dei tempi, fra dischi acustici e ambient, sperimentali, live virtuali e tour reali.
Con Lightwork, però, ritorna a "fare le cose sul serio", proseguendo nella sua fase artistica principale.
Quello che resta del periodo, tuttavia, è ben chiaro dall'ascolto: la voglia di rinascita e ottimismo, espressa in forma musicale. Il faro in copertina rappresenta, appunto, la necessità di una luce guida per lo spirito.
Ciò si riflette nelle scelte sonore: non c'è praticamente traccia di chitarre metal e tempi serrati (*), ma art rock e pop solare, epico e lieve, concreto e succinto, fino al grandioso coro gospel della conclusiva Children of God. Ci sono tuttavia un paio di brani più progressive e "zappiani" a metà percorso (Heartbreaker/Dimensions), a rendere le cose più interessanti e sfaccettate.
Esiste una versione con un disco bonus chiamato "Nightwork" a fare da contraltare, qui dentro c'è un po' di tutto: (*) le prime tre tracce sono un tributo ai fan più borchiati, in quanto offrono un sulfureo momento heavy, poi ci sono brani che non hanno trovato posto nel disco principale, in quanto poco centrati col contesto o ridondanti con altri già presenti, più quello forse più bello di tutto il lotto: Children of Dog, una versione totalmente riarrangiata in salsa prog-metal del già citato gospel conclusivo, che tuttavia condivido abbia più "ragion d'essere" dove è posizionato.
Solito gruppo di ospiti e musicisti di primissimo livello (anche se il grosso del lavoro lo fa da solo), solita produzione enfatica con wall of sound espansi.





 
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view post Posted on 12/3/2023, 19:26
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Divoratore di mondi

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Non seguo molto la scena musicale, ma è tutto molto interessante, complimenti! Ho anche scoperto un sacco di artisti.
 
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view post Posted on 20/3/2023, 22:19
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Grazie Mari :)

dQ6SluF

RPWL / Crime Scene
(2023)

Fresco fresco, il nuovo disco dei prog-rockers teutonici RPWL.
All'inizio, il "nome" della band era formato dalle iniziali dei membri, ma oggi sono rimasti solo il chitarrista Kalle Wallner e, soprattutto, il tastierista, cantante e leader Yogi Lang.
Autori di un sound molto classico e godibile, in questo album giocano con un forte contrasto nei temi e nei testi, tutti ispirati a efferati e/o insoluti casi storici della cronaca nera tedesca.





 
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view post Posted on 21/3/2023, 14:26
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Incubo dei fumettari

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Spaccio, Scaruffi lo conosci?
 
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view post Posted on 21/3/2023, 16:11
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Lo Sgarbi della musica....
 
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view post Posted on 22/3/2023, 14:50
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Incubo dei fumettari

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Se esiste 😂
 
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view post Posted on 4/4/2023, 23:36
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ARrZQxD

Andorra (2021)
Andorra / Current (2023)

Nonostante nome e copertina del loro disco di debutto facciano pensare a suonatori di nacchere in fiestas spagnole, questo è in realtà un quintetto di nu-jazz danese.
I cinque infatti hanno tutti frequentato il locale Funen Music Conservatory nella loro formazione artistica, e dopo diverse esperienze si sono riuniti in questo progetto condiviso.
Con nu-jazz (loro si definiscono indie-jazz, non è che cambi molto) intendiamo una musica di ispirazione jazzistica ma contaminata da soluzioni contemporanee, quali elettronica, ambient e rock.
Proprio la scena scandinava vi annovera alcuni nomi di primo piano, quali Jan Garbarek o Nils Petter Molvaer.
Il primo disco è decisamente più lineare, jazz notturno e glaciale intrecciato con dilatate tessiture ambient. L'appena uscito Current è più alternativo e sperimentale, fa capolino una maggiore enfasi ritmica e strizzate d'occhio al post-rock.







 
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view post Posted on 18/4/2023, 23:15
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Desire Marea / On The Romance Of Being (2023)

Disco senza dubbio "difficile" ma artisticamente notevolissimo, quello con cui scopro questo artista poliedrico sudafricano (vero nome: Buyani Duma), da autore queer di musica da dancefloor a guaritore sciamanico tradizionale del popolo Nguni!
Questo è il suo secondo disco full lenght, ma - da quanto capisco - il primo con una band completa, fra l'altro di personaggi di primo livello della scena locale.
Il risultato.... come dicevo originale a dir poco, visto che si mescola spiritualità cantata in lingua Zulu con jazz/etnico per finire con esplosioni di rock d'avanguardia. Basterebbe già ascoltare il primo brano del disco, Ezulwini, per capire che non sarà un viaggio noioso...
Sontuoso.





 
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view post Posted on 23/4/2023, 18:49
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Everything But The Girl / Fuse (2023)

Dopo ben 24 anni dal loro precedente disco, tornano gli EBTG, ovvero il duo formato da Tracey Thorn e Ben Watt. Dopo Temperamental del 1999, infatti avevano proseguito le carriere separatamente, anche extra musicali (lei ha scritto diversi libri).
La cosa strana è che sono marito e moglie, quindi forse semplicemente non sentivano di avere qualcosa di nuovo da dire come band.
Esplosi agli inizi degli anni '80 con il loro pop/folk acustico, progressivamente si erano evoluti seguendo le tendenze della scena inglese trip hop, assieme a gruppi come Portishead e Massive Attack.
Questo Fuse sembra ripartire da allora, con un pop intriso di elettronica soffusa al passo coi tempi. Quella che è cambiata è la voce della Thorn, a cui un quarto di secolo ha aggiunto profondità e calore.
E' un disco ben fatto e sofisticato, senza eccessi e iperboli, e anche con bei testi.
A differenza di altri noiosi ritorni (Depeche Mode?), è assolutamente un piacevole ascolto.





 
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view post Posted on 13/5/2023, 19:56
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The National / First Two Pages of Frankenstein (2023)

Nono album per i The National, sicuramente una delle band indie rock americane più meritevoli di questi anni 2000, sia per le doti compositive dei fratelli Dessner, che quelle canore di Matt Berninger, con la sua affascinante e dolente voce baritonale.
Sembra che la gestazione di questo disco non sia stata facile, come pure leggo sparute recensioni di una certa stagnazione artistica; a mio avviso invece è proprio un ottimo disco, crepuscolare e ricco di buona musica. Ospiti Sufjan Stevens e Taylor Swift in un paio di brani.





 
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view post Posted on 22/5/2023, 00:32
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Moby / Resound NYC (2023)

Moby prosegue le rilettura del suo catalogo in salsa orchestrale/riarrangiata con questo nuovo disco, sempre per Deutsche Grammophon, dedicato a composizioni scritte nel periodo in cui risiedeva a New York. Come in Reprise, il parterre degli ospiti è notevole e, soprattutto, le "nuove versioni" godono tutte di esecuzioni non banali o di routine, fra blues ed elettronica "umanizzata". Eccellente anche la qualità sonora.





 
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view post Posted on 3/6/2023, 00:28
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Ghost / Phantomime (2023)

Ecco un paio di bands che si propongono sul palco mascherate... la prima è quella degli svedesi Ghost, eccentrici iconoclasti che fanno un blend originale che spazia fra arena rock e black metal, un misto fra gli Abba e i Death SS insomma :roftl:
Tutto ruota intorno alla figura di Tobias Forge, frontman impersonante la figura di Papa Emerito, mentre il resto della formazione è una rotazione di musicisti mascherati.
Questo recentissimo EP è molto interessante, perché presenta delle cover, alcune delle quali inaspettate; nel "trattamento" Ghost ottengono un'energia trascinante, come Jesus He Knows Me (Genesis) e We Don't Need Another Hero (Tina Turner, da Mad Max). Più prevedibile e vicina all'originale è Phantom of the Opera degli Iron Maiden (la stessa copertina richiama un po' quelle con Eddie), mentre completano il quadro due brani di Television e Stranglers.
Le chitarre gliele fa Fredrik Akesson degli Opeth (e si sente!).





 
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view post Posted on 4/6/2023, 11:30
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Sleep Token / Take Me Back to Eden (2023)

La seconda "band mascherata" è quella degli inglesi Sleep Token, qui al loro terzo album, a mio avviso bellissimo.
Composto e suonato quasi interamente (a parte la batteria) dal misterioso cantante "Vessel", anche in questo caso ci troviamo di fronte a un disco che spazia su territori di confine: probabilmente potrei definirli progressive post-metal, lo so che è complicato da dire, ma questi propongono dal djent estremo a un soul pop potabile pure per un talent TV :lol:
Fra brani come Vore e DYWTYLM c'è uno stacco notevolissimo, ma loro (lui?) sono bravi a rendere omogeneo e non dissonante il risultato.
Tra l'altro, prodotto e registrato molto bene. Quando partono i chitarroni, l'impatto è notevole.





 
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