| Finito pure il secondo della spada della verità.
Probabilmente farò un discorso a vuoto ma dal male che siam qua xD Faccio un breve sunto di quel che tratta sostanzialmente la struttura della saga per capire un attimo, poi impressioni sul volume in se:
La saga, così per come è impostata, vede per il primo ciclo 11 volumi, ogni volume per quanto la storia possa procedere tratta di una tematica a se stante, un concetto diverso che può persino andare contro a quello che si è detto in altri volumi, cosa sono queste costanti a cui gira intorno tutta la storia? Sono chiamate "Regole del mago" e ce ne sono 11.
Le regole del mago per Goodkind, sono probabilmente delle riflessioni sulla sua filosofia di vita (che si basa sull'oggettivismo)
Adesso spoilero un po', niente di grave sono largamente intuibili leggendolo ma comunque: Nel primo volume ci viene descritta la prima regola del mago, ovvero che: "Le persone credono a tutto ciò che gli si para davanti, per questo sono stupide, se darete loro una buona motivazione crederanno a tutto senza pensare con la propria testa, si faranno quindi convincere di ogni cosa" Pressapoco questo, e funziona, molto, almeno per quanto riguarda la vicenda del primo, in cui troviamo il classico sovrano tiranno che ingannando i popoli riesce ad ottenere i loro favori nonostante ne siano chiaramente spaventati in quanto malvagio tiranno, ma tutto funziona, tutto torna e la vicenda, basandosi su questa legge indiscutibile arriva a compimento, anche i protagonisti quando riusciranno ad essere padroni di questo monito avranno la meglio sulla situazione.
Poi c'è il secondo volume, che sostanzialmente non è altri che le conseguenze del primo. Infatti le azioni risultate perfette nel volume precedente hanno portato diverse ripercussioni, lacerando il velo che separa il mondo dei vivi da quello dei morti. Ma dove va a perdere il secondo volume? proprio in questo, sulla seconda regola del mago, che permea tutto quanto il volume, ogni singola azione dei personaggi in questo volume, qualsiasi cosa faranno sarà nettamente soggetta a questa seconda regola: "ogni azione se pur fatta con le migliori intenzioni ha delle conseguenze che possono essere negative." Ed è proprio la sua debolezza, non tanto il concetto che di per se ci sta, ma la lunghezza del libro (eh sì, ben 1020 pagine di roba, credo il più lungo della saga, il primo viaggiava sulle 800) va a penalizzare la faccenda, perché si ripete costantemente rimarcando la situazione, ogni cosa porta a qualcos'altro, solo che le conseguenze sono sempre negative, capisco lo faccia per farci comprendere appieno il concetto, il dover "pensare prima di agire" però sono 1020 pagine per 71 capitoli, non puoi riempirlo solo di 'sta roba. Il libro si sostiene, però è davvero ridondante nei suoi concetti.
Il terzo ha anche meno pagine del primo, spero sia stata una scelta obbligata visto com'è andata col secondo, che sì, mi è comunque piaciuto, ma ha dei cali notevoli quando ci obbliga a sorbirci queste cose, poi anche le coincidenze iniziano a diventare tante, ma ripeto, è dovuto molto anche alla lunghezza, per avere una visione maggiore di cos'ha in mente l'autore mi leggerò pure il terzo, che per lo meno sarà più breve, e credo sia un valore aggiunto, non perché annoi, ma per come ha voluto strutturare il tutto, basando ogni volume su queste leggi.
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