#6Il contro di questa narrazione sincopata, dove ogni 3x2 cambiano i personaggi principali, è il fatto che ogni volta bisogna conoscere il nuovo protagonista ed instaurare una qualche connessione. A questo giro conosciamo una giovane ragazza, sveglissima, molto intelligente, cresciuta in una comunità nomade e che si imbatterà nella teoria eliocentrica. La sua ragione di vita non è però la conoscenza, né le scienze naturali, ma il denaro.
Intanto c'è una nuova fazione in movimento: il fronte di liberazione degli eretici.
Sul finale ci sono tanti dialoghi tra vari personaggi che si confrontano sul loro scopo. Perché un cristiano dovrebbe spingere per la pubblicazione di un libro sulla teoria eliocentrica? Un buon cristiano dovrebbe tentare di mantenere lo status quo, o continuamente affinare, rivede, reinterpretare le scritture sulla base delle nuove scoperte?
Sempre interessante, anche se sicuramente meno travolgente dei precedenti numeri.
#7-1 alla fine. è tornata Jolenta! è tornato Novak! ma sono passati parecchi anni.
Il nuovo obiettivo comune sia a Jolenta sia a Draka è la stampa di un libro sulla teoria eliocentrica. L'inquisizione però è alle porte. Novak, caduto in disgrazia, viene nuovamente contattato dall'inquisizione per combattere la teoria. 25 (?) anni dopo infatti sono riapparsi gli stessi scheletri nell'armadio che lo avevano portato a perdere la figlia. La storia si ripete.
In questo numero si vede che ci stiamo avvicinando al finale perché insieme al precedente formano un trampolino di lancio. I precedenti numeri costruivano una storia, salvo poi autodistruggerla.
Si parla tantissimo di tecnica, di nuove invenzioni. Quale dovrebbe essere il loro ruolo? Fanno bene alla società o portano attriti e dolore? Dovremmo averne paura?
Sul finale invece è evidente quanto il bene comune sia raggiungibile solo attraverso il sacrificio di alcuni singoli.
Jolenta, figlia di Novak, è a capo del fronte di liberazione degli eretici.
#8Volume finale!! Copertina diversa dal solito e quarta di copertina dedicata al significato di "Umano".
Scontro finale con Novak che rivede i fantasmi del suo passato. Perché ha ucciso tutte quelle persone? A quale scopo? C'era bisogno? In mezzo ai suoi pensieri rivediamo i primi protagonisti di questa serie.
Draka intanto ci regala una chiusura emozionante.
L'ultima parte del volume è ambientata in Polonia nel 1468. Il nuovo protagonista è Albert Brudzewski e la finzione si mischia con la realtà fino a sfociare in un toccante finale.
Dynit ci ha regalato una serie meravigliosa, vincitrice dell'Osamu Tezuka Cultural Prize 2021, nominata allo shogakukan manga award e al Kodansha Manga Award 2022, secondo posto al manga taisho award del 2021 dietro a Frieren, quinto posto al manga Taisho award del 2022, secondo posto al kono manga ga sugoi 2022 dietro a Look Back, vincitore del Seiun Award nel 2023. Basta? Purtroppo non sempre i premi sono indicativi, ma io leggendo questa serie ho trovato tutti questi premi giustificati. Tutto questo è ancora più sorprendente considerando il disegno, così sghembo e primitivo da risultare respingente per una buona fetta di lettori.
La maggior parte delle volte che rimango sorpreso, stupito, il merito è tutto del disegno, dello stile, della tecnica utilizzata per raccontare una storia. Quante volte mi capita che la meraviglia sia dovuta alla trama? Quasi mai. Ecco, questa è una di quelle pochissimissime volte.
è stato emozionante dover conoscere e abbandonare a più riprese dei protagonisti che si sono dati il cambio come in una staffetta, che è esattamente quello che accade nella scienza. Ognuno mette il piccolo tassello, chi piccolo chi grande, ma solamente integrando tutti i contributi si arriva a creare la conoscenza. La struttura di questo manga rispetta queste considerazioni.
Chiude il tutto un finale a sorpresa.
Il libro infatti non arriva, ma probabilmente basta il titolo per instillare il dubbio in Albert che diverrà poi il maestro di Copernico.