Non so come l'
Editoriale Cosmo lo intitolerà in Italiano, se sceglierà di adattarlo oppure utilizzerà il titolo internazionale, cioè quello del film Snowpiercer (in uscita nelle sale italiane il 27 Febbraio, e pare nell'edizione voluta dal regista, e le recensioni sul film sono entusiastiche !!), certo è che lo venderà a 5,90 €. Prezzo vantaggiosissimo, anche se probabilmente non sarà l'edizione pornolusso della Casterman, che è quella che ho comprato alla fine.
Ciò detto, il fumetto è imperdibile ed imprescindibile, quindi un paio di righe su quest'opera da avere a tutti i costi (le tre parti sono state scritte e disegnate in più di un decennio, comunque) ce le butto
Nel treno che spacca il ghiaccio e che percorre imperituramente i binari di una ferrovia infinita, in un mondo trasformato in una arida distesa di ghiaccio, c'è la fuga dalla parte più infida del treno, situata nella coda, di un uomo, Prokoff, desideroso di raggiungere la cima, o meglio cosa spinge questo treno, rappresentato dalla locomotiva: l'elemento che ha deciso che lui dovesse essere l'ultima ruota del carro. Possibilità concreta di abbattere il proprio Dio, o di conoscerne l'essenza, nel suo viaggio incontra Adelie, che rappresenta la retorica della solidarietà fine a se stessa, ma al contempo fondamentale per non trasformarci in bestie, anche perché l'altruismo è quell'atteggiamento che perpetra una azione senza nemmeno un tornaconto personale, e pertanto se non è sostenuto da ideali da superuranio di Platone, ben poco riusciremmo ad offrire.
Nel viaggio incontrano la cupidigia, l'avarizia, l'egoismo, e l'inutile tentativo di combattere un sistema ormai perfettamente organizzato, l'uso della religione come oppio dei popoli, e la capacità degli autori di non cedere alla retorica del buon eroe, Prokoff non difende Adeline, non difende i suoi compagni di viaggio, non difende l'orrore del suo mondo, cerca però di fare in modo che quello che lui ha passato non si ripeta più. Fino alla conclusione in cui la sua sofferenza non si limita a trasformare la sua ira in supremo giudice accusatore delle malefatte, ma anche in carnefice e assassino dei suoi cari, per poi rinchiudersi a vivere lui stesso al servizio di una locomotiva, vuota come una macchina, ma per questo desiderosa di una anima umana.
Nel secondo libro, siamo immersi in una società tenuta salda da due elementi fortemente coercitivi, la paura, rappresentata dallo scontro con un treno che proviene dalla direzione opposta, e la possibilità di evadere in mondi ultraterreni grazie ad un potente sistema di realtà virtuale. I posti sono pochi e vengono regalati grazie ad una lotteria, ovviamente lotteria falsificata dalla plutocrazia che governa questo vettore. Plutocrazia che gestisce le "frenate" (le prove in caso di emergenza) per spedire fuori gli ultimi degli ultimi, uomini del sud (la coda anche qui) per poter raccogliere dalle città ormai abbandonate opere d'arte di una età dell'ora dell'uomo. Questo mondo, nella sua finzione, sembra funzionare, fin quando il popolo ha una realtà virtuale, in cui può fuggire in mondi tutti diversi, creati dalla mente geniale della bella ed intelligente figlia del dittatore, Val, tutto sembra scorrere con certezza.
Perché nel pensiero decadente degli anni ottanta, che sta cominciando a traslarsi anche in questi nostri giorni, si è quasi convinti che vivere nell'ignoranza poi non sia un gran problema, anche se questo ti relegherà ad una vita inferiore, almeno nelle prospettive. Pertanto la ribellione di uno di questi ultimi, la scoperta della "menzogna" del treno, il suo trasformarsi in elemento portante della plutocrazie, ed il suo guidare, qui nel terzo libro, quello che resta dello "Transperceinege" alla verità, non è null'altro che un suicidio. Ma almeno un suicidio con conoscenza, preferibile a ragione degli autori, di uno schiantarsi contro un muro facendo finta di nulla.
L'opera risulta essere un perfetto caleidoscopio del post-modernismo, elementi pescati qua e là della migliore fantascienza, che si ergono intorno ad una trama articolata ed a caratterizzazioni di personaggi estremamente complesse. Disegnato nel classico stile francese, grosse e potenti inchiostrature in un quadro neo realistico, riesce sebbene sia ambientato dentro ad un treno, non solo ad emanare il terrore claustrofobico di una simile ambientazione, ma anche la potenza e l'energia delle azioni dell'uomo quando sono guidate da degli ideali, di qualunque genere siano.
Edited by Superior Tuatara - 7/2/2014, 13:25