CITAZIONE (Yang Wenli @ 26/2/2017, 13:28)
Ci ho recuperato tantissimi albi Bonelli, il colpo migliore che ho fatto è stato quando ho acquistato i primi 100 albi di Nathan Never a 40€ (e poi dicono che i bonelli si rivalutano nel tempo
).
CITAZIONE (Taglia75 @ 26/2/2017, 13:32)
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I Nathan Never penso siano i Bonelli più difficli da vendere perché la serie ormai è poco seguita e dei numeri pubblicati esistono tante copie stampate. Io la mia collezione l'ho venduta 3 anni fa alla media di 75 centesimi ad albo e ringrazio di esserci riuscito.
Tutti i fumetti con tirature alte (come appunto i Bonelli) si svalutano con il tempo. Anche i manga raramente si rivendono a prezzo di copertina sebbene abbiano tirature più basse. Se escludiamo una piccola percentuale di numeri esauriti e introvabili, gli unici volumi manga che non si svalutano sono quelli pubblicati in edizioni più o meno di pregio. Se tenuti in perfetto stato, ma quello è ovvio.
Per la cronaca, gli artbook non si svalutano quasi mai (se tenuti come nuovi). Alla peggio mantengono il prezzo di copertina ma ce ne sono tanti (edizioni deluxe, tirature limitate, edizioni esclusive da fiera, autoproduzioni, pubblicazioni di misconosciute case editrici) il cui valore fa salti olimpici anno dopo anno. Il problema è che proprio per questo motivo è ancora più difficile venderli rispetto ai fumetti. Tuttavia, se un volume comprato a 30 euro raggiunge un prezzo di mercato di 100, lo si rivende a 60 e il guadagno è comunque netto.
Per tornare in topic, le fiere sono un posto poco adatto per comperare le ultime novità in fatto di artbook giapponesi. Lo dico perché ho visto i prezzi che propongono a Lucca Comics o a Romics. Non che i commercianti sbaglino, farei lo stesso: il minkione colto dalla frenesia del momento fieristico spende 50 euro felice, quando in una rivendita online giapponese ne potrebbe spendere la metà.
Per quanto riguarda le novità occidentali, tipo volumi del Comicon di San Diego, va già meglio. Qualcosa alle nostre fiere si trova e vuoi anche per i costi di spedizione alti dall'America, si può effettivamente risparmiare (a volte).
Infine sul fronte italiano, bé lo sapete, le case editrici che partecipano alla fiere lo scontone alla lunga te lo fanno (vale anche per i fumetti). Non sempre eh, bisogna allenarsi:
Un po' di collirio sempre nella borsetta!
Lucca, Roma e Milano, le fiere a cui sono stato. Una volta anche a quella di Bologna. Più o meno finora ho partecipato ad una ventina di eventi in totale. La più bella è Lucca, piena di gente sì, ma tanto io ci vado il primo giorno che è il più tranquillo. E se non posso andarci il primo, allora non ci vado per niente. Di sabato non ci torno nemmeno gratis e portato a cavacecio. Ne ricordo uno affollatissimo che non fu neanche il peggiore, cioè quello famoso in cui si intasarono le entrate delle mura storiche.
"Lucca Collezionando", la fiera invernale che si è svolta pochi gioni fa, me l'hanno raccontata come vivibilissima. Pure troppo perché ha il problema opposto: poco pubblico, appena 3.000 visitatori.