#1 (il due ce l'ho in casella)
Il titolo fa involontariamente il verso a una nota pubblicità Mastercard, ma è stranamente centrato, perché il fumetto è - sostanzialmente - una pubblicazione pubblicitaria finanziata dal Museo delle belle arti taiwanese, alla stregua di quelli sul Louvre che, però, hanno visto all'opera maestri come Taniguchi e Matsumoto. Hom è una donna, infatti lo stile è quello shojo nella resa dei personaggi e delle espressioni, a cui però si contrappone, ad essere onesti, una splendida resa del colore e delle luci, e ovviamente delle inquadrature, visto che è lei stessa una ex studentessa di Belle Arti. Se l'ambientazione sembra giapponese, anche nei nomi (c'è persino l'era Showa) è perché all'epoca Taiwan risultava una colonia dell'imperialismo nipponico.
La storia vorrebbe essere una biografia di un noto e storico pittore locale, grande seguace delle correnti europee a lui coeve, che si reca a Parigi per trovare la sua strada. Quello che funziona: ambientazione, resa dell'epoca, enfasi sul valore dell'Arte. Quello che non funziona: i personaggi mi sembrano blandi, alcuni semplici macchiette, il percorso sembra l'equivalente di un allenamento da shonen, poca emotività (il vero pittore si era recato a Parigi avendo già una moglie, quindi necessità e doveri ben diversi da far da studentello allegrotto e ingenuo). Insomma, per me una bellissima confezione di un prodotto un po' noioso e vacuo. Eccellente comparto redazionale, così come la cura dell'edizione Toshokan. Voto: 6
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