CITAZIONE (paul_v @ 28/4/2024, 09:34)
Nel mio caso la reazione era più che altro all'ennesima opera molto spinta, promossa, pubblicizzata da Star che invece si rivela, ancora una volta, una roba tiepidina. Sono d'accordo sull'opportunità di proporre qualcosa di diverso e differenziante, invece dei soliti manga ultrapopolari, e quindi spingerli di conseguenza per fare in modo che non si perdano, ma mi chiedo: possibile allora che, in tutto il multiverso manga, non trovino qualcosa che davvero meriti e che non si riveli sempre qualcosa da 6.5/7, se vogliamo dare i voti, come, mi pare di capire, anche il recente e bombato Leviathan?
Azzardo un'ipotesi.
Perchè forse, non certo sempre ma spesso, i titoli che per così dire "vendono" sono quelli che poi valuti/tiamo da 6,5/7.
Titoli magari "facili" da leggere, e che con maggiore facilità entrano nel giro del passaparola o più semplicemente dell'effetto "moda", coinvolgendo nell'acquisto un pubblico più ampio.
E comunque trovo il "voto" è uno strumento allo stesso tempo facile dato che trasmette istantaneamente (e superficialmente se ci si limita al mero numero) il pensiero di chi lo da; ma anche estremamente riduttivo dato che non esistono, perdonatemi l'esagerazione, una sorta di insieme di leggi scritte a cui arrivarci e dunque contaminabile da tanti fattori (soggettivi e non).
Ad esempio il voto, per me, deve tenere in considerazione anche una serie di aspetti collegati, primo fra tutti il "tipo" di opera.
Un fumetto "popolare" per il grande pubblico può essere un titolo da 7, ma nel suo ambito specifico essere anche un fumetto "perfetto" e quindi da 10.
Così come uno splendido fumetto autoriale, a livello generale può essere visto dalla massa dei lettori come qualcosa di non interessante o peggio, magari finendo per meritarsi a stento una sufficienza.
E' il solito discorso del pubblico, dei gusti, degli interessi, ma anche della, uso un termine forzato, cultura che possiede.