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| Si sicuramente Hirata ha demitizzato la figura del Samurai e ha preso le parti degli oppressi, come si legge in Satsuma Gishiden. CITAZIONE (Shin . @ 15/1/2024, 17:10) Le opere di Hirata hanno un vantaggio rispetto a quelle di Koike/Gojima, una maggior attenzione al realismo storico, il che consiste nel tratteggiare i samurai in una complessità che tende a smitizzarli. Koike/Gojima sono più attenti al lato finzione, costruendo personaggi fortemente empatici, Hirata ha nell'ambientazione storico/sociale il suo vero atout vincente, situazione che mostra i limiti di una società che si era erta nella cristallizzazione delle caste e nel posizionare i samurai ai vertici "effettivi" della piramide. Con un grosso problema, con la fine del periodo delle guerre, c'erano pochi posti al potere e troppi samurai... Poi, vabbè, Hirata era un grandissimo calligrafo (forse su youtube si possono ancora vedere le sue performance al festival di Angoulême...) quindi è famoso anche per questo logo. Che tanto Boh! nemmeno sa che significa, sigh. Non so chi te ne abbia parlato male, ma fidati leggiti i 3 volumi Dark Horse e rimarrai pienamente soddisfatto sia dai disegni che dalla narrazione. CITAZIONE (rinnonair @ 16/1/2024, 09:54) è proprio questa sua attenzione al realismo storico che lo mise nei guai quando era giovincello.
Di Satsuma io ho sentito parlare solo male e sfogliandolo (non leggendolo!) trovai conferma delle parole usate ad esempio da Holmberg. Graficamente sempre eccellente, ma come movimento, narrazione, equilibrio testo-disegno, credo di preferire un Hirata più giovane e gekiga prime infornate. Prima o poi qualcosa arriverà anche qui dai, ci credo. Non a stretto giro.
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