| Finito di leggere oggi, un volume bello spesso!
Mah cosa dire, è un lavoro bello complesso ma che allo stesso tempo non metto ai primi posti tra quelli di Tezuka. Ciò che stona (per me) è che il legame tra ciò che ha subito Zephyrus e la vendetta contro il mondo intero perpetrata tramite le proprie figlie è abbastanza debole, o perlomeno io lo percepisco come tale. Quando si parlava di violenza io mi aspettavo una vera violenza, umiliazione, non "semplicemente" quelle cose che vengono descritte. Io avrei dedicato di più a questo flash-back, perché non ho sentito il senso di rivincita che dovrebbe giustificare tutto questo. E se devo dirla tutta, tutto sommato la figura femminile non è così forte, perlomento in Milda che è un po' la classica principessina da fiaba. E' invece la signora Christos secondo me la figura più interessante e complessa da questo punto di vista, con la sua sofferenza, la sua genialità, il suo volto sfregiato. Sinceramente mi sento più coinvolto da lei, dalla sua vicenda personale, dal suo sguardo triste, che non da Zephyrus (madre), e mi piace anche il suo ruolo di madre adottiva delle ragazze.
Viceversa i punti forti sono sicuramente molteplici, cioè la vendetta in sé e i suoi effetti sono analizzati minuziosamente. Principalmente sono due quelli che mi hanno colpito: --> La distruzione del valore del denaro, tramite l'immissione di massicce quantità d'oro. Questo processo viene descritto da diversi punti di vista, quello dei poveri che dicono "E perché non dovrebbe essere giusto che anche noi viviamo da ricchi?", che è un'idea veramente forte, quello delle aziende e di chi ci lavora che di colpo perdono ogni tipo di scopo... --> Lo strumento del dermoide Z, con cui le persone possono diventare chi vogliono. Qui gli effetti, rispetto alla distruzione del denaro, sono forse più microscopici che macroscopici, e coinvolgono più intimamente i sentimenti delle persone: dai neri che, stanchi di essere emarginati, scelgono di diventare artificialmente bianchi, alle persone che creano nuove identità e addirittura nuove famiglie dal nulla.
Mi ha convinto meno, anche se ha il suo perché, il tema del fascino femminile che conquista gli uomini e viene usato come arma. E' sicuramente interessante ma non è così incisivo come potrebbe essere secondo me, perché Tezuka su queste cose è abbastanza pudico, essendo (per quanto profondo innovatore) figlio del suo tempo.
Ciò che mi ha assolutamente entusiasmato, ma a cui dovrei essere abituato, è che Tezuka riesce a gettare lo sguardo sempre più in là, e qui si vede davvero il genio. Cioè, dopo che il denaro è diventato carta straccia e le aziende sono tutte fallite, il mondo non è finito, è nato qualcos'altro: qualcosa che non è né un'utopia (perché ci sono ancora la violenza, la prevaricazione, ....) e nemmeno quell'inferno in terra che ci si potrebbe aspettare, perché c'è un nuovo sviluppo e in qualche modo la società si reinventa ancora una volta, cambiando.
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